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Categoria: Contabilità

Contabilità Fisco

DL Rilancio: Bonus Affitti per Bar Ristoranti e Alberghi

Andrea La Martina / 29 Giugno 2020

DL Rilancio: Bonus Affitti per Bar Ristoranti e Alberghi

Con il DL Rilancio arriva il bonus affitti per bar, ristoranti e alberghi. Ma in cosa consiste e chi ne ha diritto? Entriamo nei dettagli e scopriamolo assieme!

Chi sono i beneficiari

Il bonus affitti per bar, ristoranti e alberghi consiste in un credito d’imposta pari al 60% dei canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30% dei canoni in presenza di contratti di affitto d’azienda pagati durante i mesi di lockdown dalle imprese che hanno subito una diminuzione del fatturato del 50% nei mesi di marzo, aprile e maggio. Il calo del fatturato o dei corrispettivi deve essere verificato mese per mese. Questo vuol dire che si potrebbe aver diritto al credito d’imposta, ad esempio, solo per uno dei tre mesi presi in considerazione.

Il bonus, rivolto in particolar modo a bar, ristoranti e alberghi, riguarda in genere gli immobili ad uso non abitativo destinati a svolgere attività industriali, commerciali, artigianali o agricole. Come si evince dalla circolare, inoltre ,tra i beneficiari si annoverano anche gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che svolgono attività istituzionale di interesse generale.

Credito d’imposta al 30% o al 60%

Il valore del credito d’imposta, come già detto, è pari al 60%  del canone di locazione degli immobili ad uso non abitativo e al 30% del canone in presenza di contratti di affitto d’azienda. L’importo da prendere in considerazione è quello versato nel periodo d’imposta 2020 per i mesi di marzo, aprile e maggio. Bisogna aver corrisposto il canone in questione, in caso contrario, infatti, il credito d’imposta resta sospeso fino al momento del versamento.

Tale credito d’imposta, ricordiamo, può essere utilizzato in compensazione nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa. In alternativa può essere ceduto e la cessione può essere effettuata a favore del locatore o del concedente, oppure di altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito per questi ultimi.

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CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: FINALMENTE IL PROVVEDIMENTO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE!

Andrea La Martina / 29 Giugno 2020

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO: FINALMENTE IL PROVVEDIMENTO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE!

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il 10 giugno 2020 il provvedimento e il modulo per la richiesta dei contributi a fondo perduto. Ma non solo, il 13 giugno ha anche reso pubblica la circolare n.15 in cui fornisce ulteriori chiarimenti. È possibile fare domanda entro il 13 agosto 2020 e oggi vedremo assieme come funziona e i requisiti richiesti.

Al via le domande per i contributi a fondo perduto

A partire dal 15 giugno, fino al 13 agosto 2020 è possibile presentare domanda per i contributi a fondo perduto. Gli eredi, invece, possono farla a partire dal 25 giugno fino al 24 agosto. Ebbene, come riportato nell’articolo 25 del decreto Rilancio e nella guida pubblicata dall’Agenzia delle Entrate, i contributi a fondo perduto possono essere richiesti dalle partite IVA, mentre i professionisti iscritti agli Ordini e gli autonomi sono esclusi.

Requisiti dei beneficiari

Come previsto dall’articolo 25 del decreto Rilancio, reso operativo con il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 10 giugno 2020, possono presentare domanda per il contributo a fondo perduto le partite IVA che hanno riportato dei danni economici a causa dell’emergenza coronavirus e che presentino determinati requisiti. In particolare pssono farne richiesta i titolari di partita IVA esercenti attività d’impresa, lavoro autonomo e di reddito agrario:

  • con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019;
  • se il fatturato di aprile 2020 ha subito una riduzione del 33% rispetto al fatturato di aprile 2019;
  • se hanno iniziato l’attività a partire dal 1° gennaio 2019;
  • con domicilio fiscale o  sede operativa nel territorio dei Comuni in cui lo stato di emergenza per eventi calamitosi era in vigore quando è stato dichiarato lo stato di emergenza sanitaria, ovvero il 31 gennaio 2020.

Queste ultime due categorie hanno diritto al contributo a fondo perduto anche in assenza del requisito di riduzione di un terzo del fatturato.

Esclusi dal contributo a fondo perduto

Una volta visti i soggetti che hanno diritto al contributo a fondo perduto, vediamo assieme quali sono le categorie escluse:

  • soggetti la cui attività risulti cessata alla data del 31 marzo 2020;
  • enti pubblici;
  • intermediari finanziari;
  • società di partecipazioni finanziarie e non finanziarie;
  • partite IVA che hanno diritto al bonus previsto dal decreto Cura Italia;
  • beneficiari del reddito di ultima istanza;
  • professionisti iscritti agli Ordini.

Come si determina l’importo

Per stabilire gli importi del contributo a fondo perduto si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi.In particolare l’importo si ottiene applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato di aprile 2020 e l’ammontare del fatturato di aprile 2019:

  • 20% per soggetti con ricavi o compensi non superiori a 100 mila euro;
  • 15% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 100 mila e 400 mila euro;
  • 10% per soggetti con ricavi o compensi compresi tra 400 mila euro e 5 milioni di euro.

Bisogna inoltre ricordare che il contributo non concorre alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi. L’importo minimo del contributo a fondo perduto è in ogni caso pari a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi. La domanda per ottenere il contributo a fondo perduto deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in via telematica. In alternativa può essere presentata anche da un intermediario abilitato, delegato al servizio del cassetto fiscale dell’Agenzia delle Entrate o ai servizi per la fatturazione elettronica.

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CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO IN FAVORE DELLO SPORT!

Andrea La Martina / 29 Giugno 2020

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO IN FAVORE DELLO SPORT!

Le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le società sportive dilettantistiche (SSD) possono  fare domanda per i contributi a fondo perduto. È stato infatti emanato il DPCM ad hoc tramite l’ufficio sport di Palazzo Chigi ed oggi vedremo assieme in cosa consiste e come fare domanda.

Contributi a fondo perduto  per associazioni e società sportive dilettantistiche

Anche le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e le Società sportive dilettantistiche (SSD) hanno diritto, a determinate condizioni, ai contributi a fondo perduto erogati dallo Stato. A tal proposito è bene sottolineare che non possono usufruire del beneficio previsto dall’articolo 25 del Decreto Rilancio; bensì è stato realizzato un apposito atto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’Ufficio dello Sport che ha reso noto lo scorso 11 giugno modalità e termini di accesso.

Si tratta di un provvedimento che prende le necessarie risorse finanziarie in particolare dall’articolo 217 del Decreto Legge numero 34/2020 dal titolo “Costituzione del Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale” che al comma 1 afferma:

“1. Al fine di far fronte alla crisi economica dei soggetti operanti nel settore sportivo determinatasi in ragione delle misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze il Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale le cui risorse, come definite dal comma 2, sono trasferite al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, per essere assegnate all’Ufficio per lo sport per l’adozione di misure di sostegno e di ripresa del movimento sportivo”

Sempre grazie allo stesso articolo si stima un fondo di 40 milioni di euro per il 2020 e 50 milioni per il 2021 e ne determina il finanziamento stabilendo che per gli anni 2020 e 2021 lo 0,5% della raccolta delle scommesse relative ad eventi sportivi siano destinate all’Erario.

Sempre nel decreto inerente il contributo a fondo perduto per lo sport, vengono indicate modalità e termini di presentazione delle relative istanze, “…nonché i distinti limiti di spesa per l’erogazione dei contributi a fondo perduto nei confronti dei soggetti titolari o meno dei contratti di locazione…”.

Requisiti per ASD e SSD

Per accedere a tale contributo la prima parte di presentazione delle domande si è svolta a partire dalle ore 12:00 del 15 giugno 2020 ed è terminata alle ore 20:00 del giorno 21 giugno 2020. La seconda è aperta a partire dalle ore 12:00 del 22 giugno 2020 e terminerà alle ore 20:00 del giorno 28 giugno 2020.  Questa seconda sessione destinata ai soggetti non titolari di contratti di locazione darà diritto ad un vero e proprio contributo a fondo perduto di 800 euro assegnato in ordine cronologico di presentazione delle istanze e fino ad esaurimento dei 20 milioni stanziati. I requisiti di accesso per associazioni sportive dilettantistiche e società sportive dilettantistiche sono i seguenti:

1. Non essere titolari di un contratto di locazione e non aver partecipato alla prima sessione di presentazione delle domande relative alla presente disposizione;

2. Essere affiliate a un organismo sportivo riconosciuto dal CONI (Federazione Sportiva Nazionale, Disciplina Sportiva Associata, Ente di Promozione Sportiva);

3. Svolgere un’attività sportiva riconosciuta dal CONI o dal CIP;

4. Essere regolarmente iscritta nel registro del Coni e/o nel registro parallelo del CIP alla data del 23 febbraio 2020;

5. Essere in regola con le autorizzazioni amministrative e sanitarie richieste dal comune di appartenenza per lo svolgimento delle attività sportive dichiarate;

6. Possedere alla data del 23 febbraio 2020 un numero di tesserati (distinguendo tra soggetti normodotati e diversamente abili) pari ad almeno a n. 50 (cinquanta);

7. Avere almeno 1 istruttore in possesso di laurea in scienze motorie o di diploma ISEF o, in alternativa, in possesso della qualifica di tecnico/istruttore rilasciata dal CONI e/o dal CIP o dagli organismi affilianti riconosciuti dal CONI e/o dal CIP a cui aderisce la ASD/SSD;

8. Non aver ricevuto contributi di qualsiasi tipo finalizzati al superamento dell’emergenza derivante dall’epidemia COVID-19 dagli organismi cui è affiliata (FSN, DSA, EPS);

9. Non aver ottenuto l’attribuzione di altro contributo da Enti Pubblici (Regioni, Provincie, Comuni), associazioni, fondazioni o altri organismi.

Le attestazioni dei requisiti appena elencati dovranno essere rilasciate in forma di autocertificazione ai sensi degli articoli 46 e 47 del D.P.R. 445/2000 e saranno oggetto di verifica da parte delle Federazioni e/o degli Enti di affiliazione, nonché tramite controlli a campione effettuabili dall’Ufficio. I dati verranno anche inoltrati alla Agenzia delle Entrate per ulteriori verifiche. Si ricorda, inoltre, che le domanda devono essere inviate esclusivamente grazie alla piattaforma elettronica disponibile all’indirizzo www.sport.governo.it.

Contabilità Fisco

Decreto Rilancio: le scadenze fiscali

Andrea La Martina / 29 Giugno 2020

Decreto Rilancio: le scadenze fiscali

Grazie al cosiddetto “Decreto Rilancio”, ovvero il Decreto Legge n.34 del 19 maggio 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.128, Serie Generale del 19 maggio 2020, sono state ridefinite le scadenze fiscali inerenti i versamenti dovuti nei mesi di marzo, aprile e maggio. È stato anche ampliato il differimento dei termini anche agli avvisi bonari ed agli strumenti deflattivi del contenzioso, alle rate della pace fiscale e alle rate per rottamazione-ter e saldo e stralcio, nonché alle cartelle di pagamento. Salvo ulteriori proroghe dell’ultimo momento, invece, restano invariate le scadenze inerenti u versamenti legati alle dichiarazioni dei redditi e  l’IMU che dovranno essere effettuati nel mese di giugno. Entriamo quindi nel dettaglio e scopriamo le nuove scadenze fiscali.

Il Decreto Rilancio

Con il Decreto Rilancio sono state posticipate le date di versamento già in precedenza rinviata con il Decreto Cura Italia e Decreto Liquidità. In particolare si avrà tempo fino al prossimo 16 settembre 2020 per il pagamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva per i mesi di febbraio, di marzo e di aprile.

Entrando nei dettagli, si ha tempo fino al 16 settembre 2020 per il pagamento di:

  • Ritenute sui redditi di lavoro dipendente, Iva, contributi previdenziali e assistenziali e premi per assicurazione obbligatoria I soggetti interessati sono le imprese che hanno riportato una riduzione del fatturato nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto agli stessi mesi 2019 superiore al 33%.
  • Ritenute sui redditi di lavoro dipendente, Iva, contributi previdenziali e assistenziali e premi per assicurazione obbligatoria per imprese con ricavi non superiori a 2 milioni di euro o con sede nelle Province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.
  • Ritenute sui redditi di lavoro dipendente, Iva, contributi previdenziali e assistenziali e premi per assicurazione obbligatoria per le imprese operanti in particolari settori particolarmente danneggiati dalla crisi.
  • Avvisi bonari e rate avvisi bonari.
  • Accertamenti con adesione, accordi conciliativi, accordi di mediazione, eccetera.
  • Rate pace fiscale: adesione ai PVC, adesione agli avvisi di accertamento, definizione delle liti pendenti bis.

C’è tempo fino al 30 settembre 2020 per:

  • Cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione.

Vi è tempo fino al 10 dicembre 2020, invece, per:

  • Le rate rottamazione-ter e saldo e stralcio.

Ricordiamo, inoltre, che entro il 30 giugno 2020 è previsto il versamento del saldo delle imposte per l’anno 2019 sulla base del Modello Redditi 2020, nonché del primo acconto per il 2020. Il versamento può essere fatto in unica soluzione o in rate, con la possibilità di differire il versamento al 30 luglio 2020, con la maggiorazione dello 0,4%.

Contabilità Fisco

RIAPERTURA SCUOLE A SETTEMBRE ED ELEZIONI: COME VERRANNO CONCILIATE?

Andrea La Martina / 29 Giugno 2020

RIAPERTURA SCUOLE A SETTEMBRE ED ELEZIONI: COME VERRANNO CONCILIATE?

In seguito all’emergenza Covid-19 il governo ha adottato una serie di misure restrittive volte a contrastare la diffusione del virus. Tra i settori maggiormente interessati si annovera indubbiamente la scuola che, dopo essere rimasta chiusa per mesi, si appresta a vedere il ritorno degli studenti in aula a partire dal prossimo settembre. Sempre nello stesso mese, però, avranno luogo le elezioni regionali e in molti si chiedono come verranno conciliate le due cose, senza dar vita a nuove interruzioni.

Ritorno sui banchi a settembre

Nel corso di un’intervista rilasciata a Notte prima degli esami su Radio 24, la ministra Lucia Azzolina, parlando degli esami di Maturità e del rientro a scuola a settembre ha dichiarato: “Quest’anno l’esame di Maturità sarà diverso, ma non meno importante rispetto agli anni scorsi. Anzi, lo sarà di più, perché questa volta gli esami non chiudono l’anno scolastico ma ci riportano in classe. La maturità non è un rito ma uno step importantissimo, verso vita da adulti“. Per poi aggiungere: “A breve arriveranno le linee guida per la riapertura delle scuole. Stiamo lavorando con gli Enti Locali e siamo in dirittura d’arrivo“.

Per quanto riguarda la data d’inizio, invece, Azzolina ha proposto alle Regioni il 14 settembre, con le scuole che dovrebbero riaprire già dal primo settembre per permettere “agli studenti che ne hanno bisogno di recuperare eventuali lacune“.

Scuola ed elezioni

In attesa delle disposizioni per rientrare a scuola, a tenere banco è la questione legata all’inizio delle lezioni del nuovo anno scolastico e le elezioni regionali in programma proprio a settembre. Molti governatori, infatti, hanno manifestato la propria perplessità all’idea di aprire le scuole il 14 per poi chiuderle qualche giorno dopo per le votazioni. Al momento, ricordiamo, non è ancora stata stabilita la data delle elezioni che, molto probabilmente, avranno luogo il 20-21 settembre.

A tal fine il governo sarebbe all’opera per trovare spazi alternativi agli edifici scolastici in cui poter tenere i seggi elettorali. Lo stesso presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, nel punto stampa a Villa Pamphilj, ha spiegato che la “ministra Lamorgese si adopererà per trovare locali alternativi, così l’anno scolastico può iniziare senza interruzioni”.

Contabilità Fisco

Prestiti con autocertificazione e sospensione mutui per autonomi

Andrea La Martina / 22 Maggio 2020

Alcuni correttivi al decreto Liquidità (D.L. 23/2020), approvati in Commissione Finanze alla Camera,
prevedono una corsia preferenziale per ottenere prestiti garantiti dallo Stato presentando
un’autocertificazione sui dati aziendali e sulla propria lealtà fiscale e antimafia.

Inoltre, è prevista la sospensione fino al 30.09.2020 delle segnalazioni alla Centrale rischi per chi diventa
“cattivo pagatore”.

Infine, è prevista la possibilità di sospendere i mutui fino al 31.12.2020 per ditte individuali, piccoli
imprenditori e artigiani.

Contabilità Fisco

Nessuna responsabilità per i datori di lavoro che applicano protocolli anti-Covid

Andrea La Martina / 22 Maggio 2020

Un correttivo al decreto Liquidità (D.L. 23/2020) del Ministero del Lavoro prevede che non ci sarà
responsabilità per i datori di lavoro che applicano i protocolli in caso di nuovi contagi.

Si segnala che sul tema è stata pubblicata anche la circolare Inail n. 22/2020.

Contabilità Fisco

Indennità Covid-19 e contributi a fondo perduto

Andrea La Martina / 22 Maggio 2020

Il “Decreto Rilancio” ha previsto che sono incumulabili il contributo a fondo perduto e l’indennità di 600
euro per professioni ordinistiche, collaboratori occasionali, venditori porta a porta, lavoratori intermittenti
e stagionali non del turismo e delle terme.

Per questo motivo, i professionisti sono in rivolta e chiedono di riconsiderare tale posizione.

Tuttavia, se in merito ai 600 euro si può pensare ad una disattenzione legislativa, appare invece
intenzionale l’esclusione delle professioni ordinistiche dal contributo a fondo perduto.

Contabilità Fisco

Trasformazione in credito d’imposta dei bonus in edilizia

Andrea La Martina / 22 Maggio 2020

La disposizione sul super-bonus al 110%, introdotto dal “Decreto Rilancio”, prevede, oltre alla possibilità
di trasferire a terzi le detrazioni in edilizia, tramite la cessione o lo sconto in fattura, anche l’eventualità
di trasformarle in crediti d’imposta compensabili orizzontalmente in F24 dallo stesso contribuente.
Tuttavia, in tal caso, non si potrà usufruire negli anni successivi dell’eventuale quota di credito d’imposta
non utilizzata nell’anno, né chiedere a rimborso quanto non utilizzato.

Contabilità Fisco

Bonus professionisti e lavoratori autonomi

Andrea La Martina / 13 Maggio 2020

La bozza del “Decreto Rilancio” estende la platea dei percettori delle indennità previste dal D.L. 18/2020
per i lavoratori autonomi anche ai lavoratori intermittenti, occasionali, incaricati delle vendite a domicilio
e stagionali.

Per i professionisti iscritti alla gestione separata il bonus per il mese di aprile sarà pari a 600 euro a
favore dei soggetti che hanno ricevuto il bonus per il mese di marzo; l’indennità aumenterà a 1.000 euro
per il mese di maggio, ma a condizione che i soggetti abbiano subito una perdita di reddito del 33% nel
2° bimestre 2020 rispetto al medesimo periodo del 2019, da dimostrare mediante un’autocertificazione
da presentare all’Inps e che coinvolgerà l’Agenzia delle Entrate per i relativi controlli.

Per i co.co.co. iscritti alla gestione separata è previsto il medesimo trattamento per il mese di aprile,
mentre per il mese di maggio, la condizione per la fruizione del bonus di 1.000 euro è la chiusura del
rapporto all’entrata in vigore del decreto.

Per artigiani e commercianti è previsto solo il bonus di 600 euro per il mese di aprile, a favore dei
medesimi soggetti che lo hanno ricevuto nel mese di marzo.

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