Decreto Rilancio: le scadenze fiscali
Decreto Rilancio: le scadenze fiscali
Grazie al cosiddetto “Decreto Rilancio”, ovvero il Decreto Legge n.34 del 19 maggio 2020, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.128, Serie Generale del 19 maggio 2020, sono state ridefinite le scadenze fiscali inerenti i versamenti dovuti nei mesi di marzo, aprile e maggio. È stato anche ampliato il differimento dei termini anche agli avvisi bonari ed agli strumenti deflattivi del contenzioso, alle rate della pace fiscale e alle rate per rottamazione-ter e saldo e stralcio, nonché alle cartelle di pagamento. Salvo ulteriori proroghe dell’ultimo momento, invece, restano invariate le scadenze inerenti u versamenti legati alle dichiarazioni dei redditi e l’IMU che dovranno essere effettuati nel mese di giugno. Entriamo quindi nel dettaglio e scopriamo le nuove scadenze fiscali.
Il Decreto Rilancio
Con il Decreto Rilancio sono state posticipate le date di versamento già in precedenza rinviata con il Decreto Cura Italia e Decreto Liquidità. In particolare si avrà tempo fino al prossimo 16 settembre 2020 per il pagamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva per i mesi di febbraio, di marzo e di aprile.
Entrando nei dettagli, si ha tempo fino al 16 settembre 2020 per il pagamento di:
- Ritenute sui redditi di lavoro dipendente, Iva, contributi previdenziali e assistenziali e premi per assicurazione obbligatoria I soggetti interessati sono le imprese che hanno riportato una riduzione del fatturato nei mesi di marzo e aprile 2020 rispetto agli stessi mesi 2019 superiore al 33%.
- Ritenute sui redditi di lavoro dipendente, Iva, contributi previdenziali e assistenziali e premi per assicurazione obbligatoria per imprese con ricavi non superiori a 2 milioni di euro o con sede nelle Province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza.
- Ritenute sui redditi di lavoro dipendente, Iva, contributi previdenziali e assistenziali e premi per assicurazione obbligatoria per le imprese operanti in particolari settori particolarmente danneggiati dalla crisi.
- Avvisi bonari e rate avvisi bonari.
- Accertamenti con adesione, accordi conciliativi, accordi di mediazione, eccetera.
- Rate pace fiscale: adesione ai PVC, adesione agli avvisi di accertamento, definizione delle liti pendenti bis.
C’è tempo fino al 30 settembre 2020 per:
- Cartelle di pagamento, avvisi di addebito e avvisi di accertamento affidati all’Agente della riscossione.
Vi è tempo fino al 10 dicembre 2020, invece, per:
- Le rate rottamazione-ter e saldo e stralcio.
Ricordiamo, inoltre, che entro il 30 giugno 2020 è previsto il versamento del saldo delle imposte per l’anno 2019 sulla base del Modello Redditi 2020, nonché del primo acconto per il 2020. Il versamento può essere fatto in unica soluzione o in rate, con la possibilità di differire il versamento al 30 luglio 2020, con la maggiorazione dello 0,4%.