Patent Box: ecco quanto previsto dal decreto crescita
Patent Box: ecco quanto previsto dal decreto crescita
Sono davvero tante le novità apportate con l’approvazione del Decreto Crescita e fra queste si annoverano alcune modifiche al Patent Box. Entriamo quindi nei dettagli e scopriamo assieme di cosa si tratta e quanto è previsto in merito.
Cos’è il patent box
Prima di vedere quali sono le novità apportate con il Decreto Crescita, è bene ricordare cos’è il patent box. Quest’ultimo non è altro che una forma di tassazione agevolata a favore di chi opera con brevetti, l’utilizzo di software protetti da copyright, modelli, disegni e qualsiasi tipo di informazione industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabile.
In seguito alla Manovra Correttiva del 2017 sono escluse da questo sistema i marchi. Dal 2018, invece, la tassazione agevolata delle opere d’ingegno è entrata in vigore consentendo ai soggetti coinvolti una deduzione massima pari al 50%.
Novità del Decreto Crescita
A partire dal 2019 vi sono delle novità in merito e tra queste si annovera lo snellimento delle procedure per accedere al regime. In particolare i diretti interessati potranno usufruire di questa agevolazione attraverso la dichiarazione dei redditi per 3 anni. Bisogna quindi fare la relativa comunicazione, con apposita documentazione, in base a quanto sarà richiesto dall’Agenzia delle Entrate.
Ricordiamo, inoltre, che i soggetti aderenti a questo regime devono ripartire l’importo detassato in tre quote annue dello stesso ammontare. Questi importi devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi.
Se tutto questo non bastasse, è stata introdotta anche una sanzione per infedele dichiarazione. Questa, però, non viene applicata nel caso in cui, nel corso di un atto di verifica, si presenti una documentazione in grado di dimostrare la corretta determinazione della quota.
Per finire, vi interesserà sapere che questa opzione può essere esercitata anche dai soggetti che abbiano in essere un iter per fare un accordo con l’Agenzia delle Entrate. Questo è possibile solamente se il procedimento non è ancora terminato oppure si è provveduto a comunicare all’ente la decisione di voler rinunciare.